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2009-06-09
Marcegaglia: ora riforme per uscire più forti dalla crisi
di Nicoletta Picchio
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9 Giugno 2009
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La campagna elettorale l'aveva già bocciata, a più riprese: non si è parlato di Europa, né dei problemi legati alla crisi economica. Ora, a voto concluso, Emma Marcegaglia, chiede alla politica di voltare pagina. "Bisogna spingere sulle grandi riforme", ha detto ieri, all'assemblea di Federchimica.
L'attenzione è rivolta ai grandi temi del nostro Paese, determinanti per rilanciare la crescita, ma anche al nuovo Parlamento di Strasburgo. Per la presidente di Confindustria dal voto europeo "uscirà un Parlamento complesso e l'Europa avrà di fronte un periodo complicato". Un motivo in più perché "gli eletti non abbandonino il loro posto". Un'usanza, purtroppo, radicata in Italia: "Sarebbe però molto negativo e inaccettabile. L'Europa è un fatto serio e importante, la maggior parte delle leggi che vengono varate in Italia nascono dalle direttive europee".
Un occhio alla Ue, quindi, e uno alle questioni di casa nostra. Con le riforme al primo posto dell'agenda: il Governo, ha detto la Marcegaglia, ne ha approntate alcune, "ma ora è il momento di velocizzarle".
Sul tavolo c'è una "battaglia storica", quella per la semplificazione burocratica: i disegni di legge Brunetta e Calderoli sono positivi. Ma vanno attuati fino in fondo "Vogliamo seguirne l'iter per vedere come si realizzeranno, non vogliamo che restino pezzi di carta nel cassetto".
Sulle liberalizzazioni bisogna fare molto di più: "Ci sono state privatizzazioni per fare cassa o per dare pezzi di industria agli amici, ma non abbiamo liberalizzato. Sull'elettricità, sul gas, sui servizi pubblici c'è ancora moltissimo da fare, in questo campo la politica interviene e si crea concorrenza sleale".
Anche nella scuola e nelle università le riforme vanno continuate: "Il ministro Gelmini deve andare avanti, cambiare la governance e dire basta ai baronati. Serve anche una riforma finanziaria, perché ora si premiano quelle peggiori, non le migliori".
Di tutto questo, però, in campagna elettorale non si è parlato. E per la Marcegaglia il motivo dell'alta percentuale di astensionismo al voto di domenica "che dimostra la lontananza della gente dall'Europa" è da ricercare anche nei temi che hanno tenuto banco tra i partiti: "Si è parlato di tutto tranne che di Europa, non abbiamo capito il progetto per la Ue che i politici hanno in mente".
Per l'Europa si apre un periodo complesso: "Alcuni governi europei - ha spiegato la Marcegaglia - sono in crisi. Altri, come la Germania, andranno a votare a breve. Il rischio è che l'Europa rimanga ostaggio delle logiche nazionali e non si permetterà alla Ue di fare le riforme che servono". In particolare la presidente di Confindustria si è soffermata sulla crescita dei Verdi: "Bisognerà capire che tipo di politiche sosterranno per l'ambiente". In alcuni Stati si è verificato anche un rafforzamento delle forze xenofobe, contro l'immigrazione. Anche questo un tema delicato, "su cui bisognerà riflettere attentamente.
9 Giugno 2009
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